Costanza Bertolotti ha conseguito il dottorato di ricerca in Antropologia, storia e teoria della cultura presso l’Università di Siena e l’Istituto italiano di scienze umane, discutendo una tesi intitolata Anarchici e futuristi: l’esperienza della folla. Si è occupata di storia delle donne in Italia tra Risorgimento ed emancipazionismo, curando, tra l’altro, l’epistolario di Luisa De Orchi, Lettere di una garibaldina, Marsilio, Venezia 2007. I suoi interessi più recenti vertono su alcuni aspetti della cultura visuale europea tra Otto e Novecento e, in particolare, sulla rappresentazione iconografica del capo carismatico. È attualmente borsista presso la Fondazione Università di Mantova.
Elena Canadelli si occupa di storia della biologia e dei rapporti tra scienza, immaginario e visuale. Collabora attualmente con l’Università di Padova. Ha studiato filosofia all’Università di Milano e ha conseguito il dottorato in storia della scienza all’Università di Pisa. Dopo un periodo di ricerca in Germania, ha lavorato come assegnista all’Università di Milano-Bicocca. Oltre a diversi studi, è autrice di «Più positivo dei positivisti». Antropologia, psicologia, evoluzionismo in Tito Vignoli (Ets, Pisa 2013), Icone organiche (Mimesis, Milano 2006) e di Evolution. Darwin e il cinema (con Stefano Locati; Le Mani, Recco 2009). Ha curato con Paola Zocchi Milano scientifica 1875-1924 (Sironi, Milano 2008).
Maya De Leo ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia presso l’Università di Pisa con una tesi dedicata alle rappresentazioni dell’omosessualità tra Otto e Novecento che ha vinto la terza edizione del Premio Maria Baiocchi e il premio del Comitato Pari Opportunità dell’Università di Pisa. I suoi interessi di ricerca vertono sulla storia culturale del Lungo Ottocento, sulla storia dei movimenti di liberazione omosessuale, sulla queer theory. Su tali temi ha pubblicato diversi contributi in riviste («Contemporanea», «Genesis», «Snodi», «Storica») e volumi (Identità e rappresentazioni di genere in Italia tra Otto e Novecento, Dismec, Genova 2010; Omosapiens 3. Per una sociologia dell’omosessualità, Carocci, Roma 2008).
Giovanni Fiorentino insegna Sociologia dei consumi e della pubblicità e Teoria e tecnica dei media all’Università della Tuscia, dove presiede il corso di laurea in Scienze della comunicazione. Il suo lavoro si concentra sulla fotografia tra estetica e consumi in un contesto di storia e cultura dei media. Il suo saggio L’Ottocento fatto immagine. Dalla fotografia al cinema (Sellerio, Palermo 2010²) ha vinto il premio Domenico Rea. Tra i suoi libri: L’occhio che uccide (Meltemi, Roma 2004) e Il valore del silenzio (Meltemi, Roma 2003). Ha curato la mostra ‘O vero!’ Napoli nel mirino al MADRE di Napoli (2010-2011) e il volume Galassia Facebook (con Mario Pireddu, Nutrimenti, Roma 2012). Scrive per «Il Messaggero» e «Il Mattino».
Vinzia Fiorino è ricercatrice di Storia contemporanea all’Università di Pisa. Si è occupata di storia politica delle donne in Italia e in Francia, di storia delle amministrazioni locali e di storia sociale e culturale del sapere psichiatrico. È socia fondatrice del Centro interuniversitario di storia culturale e fa parte della redazione di «Genesis. Rivista della Società italiana delle Storiche». I suoi ultimi lavori sono: Le officine della follia. Il frenocomio di Volterra (1880-1978), ETS, Pisa 2011 e Smarrimenti e ricomposizioni. Il dopoguerra a Pisa (1946-47), ETS, Pisa 2012.
Gian Luca Fruci è contrattista di ricerca in storia della politica presso l’Università di Pisa. Le sue ricerche si focalizzano sulla democrazia elettorale e sulle procedure plebiscitarie nonché sui processi di mediatizzazione della politica nel lungo Ottocento europeo. Sta ultimando una monografia sull’archeologia del suffragio universale in Francia e in Italia nella prima metà del XIX secolo (Le Monnier). Fra i suoi lavori recenti: la cura editoriale di Parole in azione. Strategie comunicative e ricezione del discorso politico in Europa fra Otto e Novecento (Le Monnier, Firenze 2012) e il saggio The Two Faces of Daniele Manin. French Republican Celebrity and Italian Monarchic Icon (1848-1880), in «Journal of modern italian studies», XVIII (2013), n. 2.
Benedetta Gennaro insegna Studi di genere e metodologia della ricerca femminista presso la Goethe Universität di Francoforte sul Meno, dove è membro attivo del Cornelia Goethe Centrum für Frauenstudien und die Erforschung der Geschlechterverhältnisse. Ha conseguito il dottorato di ricerca presso la Brown University di Providence con una tesi dal titolo Women in Arms. Gender and the Risorgimento (1848-1861) e fa parte del comitato editoriale del progetto digitale Garibaldi & the Risorgimento promosso e curato da Massimo Riva. Si occupa di rappresentazioni di genere, soprattutto nell’ambito della partecipazione femminile ai conflitti armati e ai fenomeni di violenza politica, di visual culture, studi culturali e digital humanities.
Giovanna Ginex, storica dell’arte e curatrice indipendente, è specializzata in studi storico-artistici sul XIX e XX secolo. Si occupa in particolare di pittura, scultura, fotografia, grafica e illustrazione. Tra le sue pubblicazioni: Verismo sociale nelle arti figurative in Lombardia. 1870-1914, Feltrinelli, Milano 1995; L’Italia liberale. 1870-1900, Editori riuniti, Roma 1998; (con Duccio Bigazzi) L’immagine dell’industria lombarda. 1881-1945, Silvana, Cinisello Balsamo 1998; La Domenica del Corriere. Il Novecento illustrato, catalogo della mostra, Milano-Palazzo Reale, Skira, Milano 2007; La libertà della pittura. Adolfo Feragutti Visconti. 1850-1924, catalogo della mostra, Bellinzona-Museo Villa dei Cedri, Skira, Milano 2013.
Erica Grossi si è laureata in Storia e cività all’Università di Pisa, con una tesi sull’iconografia della violenza nei settimanali illustrati francesi tra 1890 e 1910, condotta in cotutela con l’École pratique des hautes études di Parigi. Dal 2011 è dottoranda in Studi culturali internazionali all’Università di Palermo. Le sue ricerche nell’ambito dei visual studies si concentrano sulla produzione fotografica della Grande guerra e in particolare sulla relazione tra il dispositivo fotografico come medium della percezione frammentata in trincea e la costruzione della memoria del conflitto per il tramite del montaggio negli album fotografici.
Philippe Kaenel insegna Storia dell’arte contemporanea all’Università di Losanna. È autore di numerosi studi monografici e collettanei su vari autori, fra i quali Töpffer, Burnand, Dalì, Steiner, Steinlen, e temi, in particolare: illustrazione e caricatura (Le métier d’illustrateur 1830-1880. Rodolphe Töpffer, J. J. Grandville, Gustave Doré, Droz, Génève 20042); arti grafiche e fotografiche (Gravure et communication interculturelle en Europe aux 18e et 19e siècles, Olms, Hildesheim-Zürich-New York; Face à face. Les acteurs des périodiques illustrés 1890-1940, Infolio, Lausanne 2011); intermedialità (Bédé, ciné, pub et art d’un média à l’autre, Infolio, Lausanne 2007; Les images en guerre. De la Suisse à l’Europe, Antipodes, Lausanne 2008; Jésus en représentations. De la Belle Epoque à la postmodernité, Infolio, Lausanne 2011). Al momento sta curando la retrospettiva sull’opera di Gustave Doré per il Musée d’Orsay a Parigi e la National Gallery of Canada di Ottawa (2014).
Giovanni Lasi è dottore di ricerca in Studi teatrali e cinematografici e svolge attività didattica presso il Dipartimento di musica e spettacolo dell’Università di Bologna. Consulente per le ricerche storiche della Cineteca di Bologna, è curatore di una sezione dell’annuale Mostra internazionale del cinema ritrovato di Bologna. Associato al Centro interuniversitario di storia culturale, è membro dell’Associazione italiana per le ricerche di storia del cinema e collabora alla redazione della rivista «Immagine», nonché alle attività editoriali della Cineteca di Bologna. È autore di numerosi saggi, incentrati sul ruolo culturale, politico e sociale della cinematografia agli inizi del XX secolo.
Sandro Morachioli è assegnista di ricerca presso il Laboratorio delle Arti visive della Scuola Normale Superiore di Pisa. Dopo la laurea in Storia dell’arte contemporanea all’Università di Genova, con una tesi sulle dinamiche audiovisive nella video-arte, e un master in Teoria dei nuovi media all’Università di Paris 8-Saint Denis, si è perfezionato in Storia dell’arte presso la Scuola Normale Superiore. È autore di una monografia sulla nascita della caricatura moderna in Italia, L’Italia alla rovescia. Ricerche sulla caricatura giornalistica tra il 1848 e l’Unità (Edizioni della Normale, Pisa 2013). I suoi interessi vertono principalmente sull’intreccio tra arte, media e culture politiche tra Otto e Novecento, oltre che sulla storia della grafica e dell’illustrazione.
Federica Muzzarelli insegna Storia della fotografia e Fotografia e cultura visuale all’Università di Bologna, dove coordina il Corso di studi in Culture e tecniche della moda (sede di Rimini). Tra le sue principali pubblicazioni: Formato tessera. Storia arte e idee in photomatic, Bruno Mondadori, Milano 2003; Le origini contemporanee della fotografia. Esperienze e prospettive delle pratiche ottocentesche, Quinlan, Bologna 2007; Il corpo e l’azione. Donne e fotografia tra otto e novecento, Atlante, Bologna 2007; L’immagine del desiderio. Fotografia di moda tra arte e comunicazione, Bruno Mondadori, Milano 2009; Moderne icone di Moda, Einaudi, Torino 2013.
Alessio Petrizzo è assegnista di ricerca in storia contemporanea all’Università di Padova. Si occupa di storia del Risorgimento italiano (e specialmente di forme del discorso politico, ritualità, violenza) e di culture visuali nel lungo Ottocento europeo. Tra i suoi contributi più recenti: “The Garibaldi of the sixteenth century”. Francesco Ferrucci and the heroes of the Risorgimento, in «Journal of modern italian studies», XVIII (2013), n. 2 e La legittimazione contesa. L’avvento dei parlamenti nell’Italia del 1848, in «Passato e presente», 2012, n. 86. Ha collaborato alla curatela dell’antologia Nel nome dell’Italia. Il Risorgimento nelle testimonianze, nei documenti e nelle immagini, Laterza, Roma-Bari 2010.
Massimo Riva insegna Italian studies alla Brown University di Providence, Rhode Island, USA. Tra le sue pubblicazioni, due libri sulla cultura letteraria sette-ottocentesca (Saturno e le Grazie, Sellerio, Palermo 1992 e Malinconie del Moderno, Longo, Ravenna 2001), un’antologia di scrittori italiani contemporanei in traduzione inglese (Italian Tales, Yale University Press, New Haven 2004) e due volumi sulla letteratura nell’età digitale (Il futuro della letteratura, ScriptaWeb, Napoli 2011 e Pinocchio digitale, FrancoAngeli, Milano 2012). Ha curato il recente numero monografico del «Journal of Modern Italian Studies», XVIII (2013), n. 2 Mediating the Risorgimento. Dirige una serie di progetti in rete, tra i quali il progetto digitale Garibaldi & the Risorgimento, incentrato su un panorama mobile, raro reperto della cultura visuale ottocentesca, di cui ha curato varie mostre e presentazioni negli Stati Uniti e in Europa.
Silvia Rosa è dottore di ricerca in Studi storici per l’età moderna e contemporanea. Si è occupata di storia culturale, teoria della storiografia, visual studies, gender studies e di storia degli immaginari politici del XIX secolo. Tra le sue pubblicazioni, la monografia Armi e coccarde, suocere e tiranni. Narrazione e identità di genere nel linguaggio politico del “triennio patriottico” italiano (1796-1799), Plus, Pisa 2009 e il saggio Quando un’immagine prende corpo: il «popolo» democratico nel Risorgimento, in Storia d’Italia, Annali 22, Il Risorgimento, Einaudi, Torino 2007, oltre ad articoli e recensioni su «Storica», «Ricerche di storia politica», «Historein», «Cromohs».