di Sandro Morachioli
Il saggio analizza i contatti e le interferenze fra allegoria politica e figurazione satirica nella produzione grafica del 1848 italiano. Un punto di osservazione privilegiato è costituito dal caso del Don Pirlone a Roma di Michelangelo Pinto, un libro illustrato stampato fra il 1850 e il 1853, concepito come una sorta di prosecuzione di un giornale satirico del biennio 1848-49. Oltre a rappresentare un elemento di snodo tra diversi media (libro illustrato, giornale satirico, stampa volante), e un decisivo anello di congiunzione tra generi e linguaggi (caricatura e allegoria), il Don Pirlone a Roma costituisce un veicolo di circolazione delle iconografie e dei simboli di fase neoguelfa, emblematico delle loro riconversioni nel riflusso post-quarantottesco, nonché della forte permeabilità dei circuiti iconici (e sociali) nella produzione (e ricezione) dell’attualità politica risorgimentale: tra satira e celebrazione, memorialistica e polemica, riferimenti colti e diffusione popolare.